Sin da quando nasciamo il nostro unico
vero problema e' ma come facciamo a sopravvivere? Bisogna lavorare
per avere un reddito. Esatto e' proprio cosi' non dobbiamo lavorare
per migliorare la societa' per aggiungere cultura ma solo per
sopravvivere. Questo fatto causa danni enormi alla societa e al bene
comune. Una persona che deve lavorare non e' una persona che vuole
lavorare , lo fa solo perche' e' costretta . Ecco quindi creare
lavori totalmente inutili anzi dannosi per la societa' . In primo
posto troviamo i burocrati , quelli che nulla sanno fare oltre al
fatto di ostacolare la gente con timbri domande richieste ecc che se
non ci fossero staremmo tutti meglio, poi troviamo i pubblicitari che
devono vendere a tutti i costi tutto e guai a te se non compri.
Pubblicita' da tutte le parti , cartelloni pubblicitari nelle strade
che causano incidenti anche mortali per distrazione di chi legge.
Chiamate al telefono a tutte le ore ecc ecc. poi troviamo i ladri ,
cioe' coloro che hanno bisogno del denaro per vivere e quindi se lo
prendono con l'inganno o la forza garantendo un posto fisso alle
autorita' di polizzia , al quarto troviamo tutti quelli che lo fanno
perche' devono vivere e che se potessero non lo farebbero . Vogliamo
poi parlare di assicuratori , di molti preti di molti guaritori di
molti soldati di alcuni insegnanti infermieri commessi netturbini ecc
ecc?
Il lavoro nobilita l'uomo che vuol
lavorare e brutalizza quello che non vuol farlo.
Bisogna evitare che chi non voglia
essere utile sia costretto a farlo. Se vedo una persona in
difficolta' deve venirmi naturale di aiutarla . Il lavoro e' come
l'amore , viene bene solo c'e' la volonta' effettiva di farlo.
Solo il reddito di cittadinanza puo'
aiutarci a toglierci dai piedi tutte le persone che non si sentono
ispirate e che devono diventare poeti per sopravvivere. E' per questo
che sono convinto che l'idea dei cinque stelle di un reddito minimo
di cittadinanza sia una cosa utile e buona per la societa'.
svincolare la sopravvivenza al lavoro gioverebbe sia a chi non vuole
lavorare che a chi vuol lavorare. Chi lavorera' lo fara' per utilita'
sociale , avra' piu' reddito ma chi non vuol lavorare non stara' col
cappio al collo , potra' aspettare che l'ispirazione lo colga e non
dovra' sentirsi un peso per la societa' ma semplicemente un cittadino
in attesa di trovare una strada utile per tutti senza fretta. Ci deve pero' essere un limite a questo reddito , un limite non monetario , ma fisico. il limite della riproduzione. chi ha poche risorse non dovrebbe riprodursi eccessivamente , altrimenti la poverta' dilaga . questo limite e' fondamentale perche' come diceva Malthus la popolazione raddoppierebbe ogni 25 anni aumentando la poverta'.
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